Israele: Notoriamente Criminale Il vasto curriculum di Israele di non conformità ai quadri giuridici internazionali, incluse le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), le risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), le opinioni consultive della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e le misure provvisorie, nonché gli accordi di cessate il fuoco, lo consacra come uno stato notoriamente criminale che opera con impunità, sfidando sistematicamente le norme e gli obblighi globali. Queste violazioni, che si estendono per decenni e comprendono aggressioni militari, annessioni territoriali, abusi dei diritti umani e violazioni degli accordi di pace, sottolineano lo status di Israele come uno stato senza legge, canaglia e paria. Questo saggio delinea il numero totale e i casi più significativi di non conformità attraverso questi quadri, con particolare attenzione al rifiuto di Israele di rispettare l’opinione consultiva dell’ICJ del 2024 che ha fermato il suo programma di insediamenti e le misure provvisorie dell’ICJ per prevenire il genocidio a Gaza a partire da marzo 2025, che rappresentano le violazioni più flagranti e gravi del diritto internazionale nella storia di Israele. Inoltre, descrive in dettaglio gli accordi di cessate il fuoco significativi che Israele è stato accusato di violare, rafforzando il suo totale disprezzo per l’ordine giuridico internazionale. Numero Totale e Risoluzioni UNSC Significative Israele è stato accusato di aver violato almeno 53 risoluzioni UNSC dal 1955 al 2024, riguardanti azioni militari, insediamenti e dispute territoriali. Di seguito sono elencate le più significative, che riflettono la gravità delle accuse: - Risoluzione 106 (1955): Ha condannato Israele per un’incursione a Gaza, segnando le prime accuse di aggressione militare illegale. - Risoluzione 171 (1962): Ha giudicato Israele in “flagrante violazione” per un attacco alla Siria, evidenziando incursioni territoriali. - Risoluzione 446 (1979): Ha stabilito che gli insediamenti israeliani nei territori occupati, inclusa Gerusalemme Est, fossero un “serio ostacolo” alla pace, violando la Quarta Convenzione di Ginevra. - Risoluzione 497 (1981): Ha dichiarato l’annessione delle Alture del Golan da parte di Israele “nulla e priva di valore”, richiedendone l’annullamento. - Risoluzione 2334 (2016): Ha riaffermato l’illegalità degli insediamenti israeliani, richiedendo la cessazione di tutte le attività di insediamento. - Risoluzione 2728 (2024): Ha richiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza, con accuse di continue operazioni militari israeliane e ostruzione degli aiuti umanitari, incluso un attacco a un convoglio umanitario che ha ucciso sette operatori. La non conformità di Israele è evidente nella sua continua espansione degli insediamenti, nel mancato ritiro dai territori occupati e nelle persistenti azioni militari nonostante le richieste di cessate il fuoco, dimostrando un modello di sfida. Numero Totale e Risoluzioni UNGA Significative L’UNGA ha adottato circa 200 risoluzioni dal 1969 al 2024 che accusano Israele di violazioni, concentrandosi sui diritti umani, gli insediamenti e la sovranità territoriale, con 154 risoluzioni dal 2015 al 2023 e 17 nel 2024. Le più significative includono: - Risoluzione 2546 (1969): Ha condannato le violazioni dei diritti umani nei territori occupati, stabilendo un precedente per il controllo. - Risoluzione 31/61 (1976): Ha richiesto sanzioni a causa della collaborazione di Israele con il Sudafrica dell’apartheid. - Risoluzione 36/27 (1981): Ha condannato l’attacco di Israele alle strutture nucleari irachene, richiedendo un risarcimento. - Risoluzione 77/247 (2022): Ha richiesto l’opinione consultiva dell’ICJ del 2024 sull’occupazione di Israele. - Risoluzione del 18 settembre 2024: Ha richiesto a Israele di porre fine alla sua “presenza illegale” nei Territori Palestinesi Occupati, chiedendo il ritiro delle truppe, la cessazione degli insediamenti e riparazioni, collegata all’opinione dell’ICJ del 2024. Il rifiuto di Israele di fermare gli insediamenti, ritirarsi dai territori occupati o affrontare le preoccupazioni sui diritti umani sottolinea il suo disprezzo per il consenso globale. Numero Totale e Sentenze ICJ, Misure Provvisorie e Opinioni Consultive Significative Israele è stato accusato di non conformità con tre opinioni consultive ICJ e misure provvisorie in un caso controverso. Le più significative includono: - Opinione Consultiva (1971) – Conseguenze Giuridiche della Presenza Continua del Sudafrica in Namibia: Ha implicato indirettamente Israele a causa della sua collaborazione con il Sudafrica dell’apartheid, come notato nella Risoluzione UNGA 31/61 (1976). I continui legami di Israele fino agli anni ’80 suggeriscono non conformità. - Opinione Consultiva (2004) – Conseguenze Giuridiche della Costruzione di un Muro: Ha ritenuto che il muro di Israele nei Territori Palestinesi Occupati fosse contrario al diritto internazionale, violando la Quarta Convenzione di Ginevra. Israele era obbligato a cessare la costruzione, smantellare il muro e fornire riparazioni, ma il regime del muro persiste. - Opinione Consultiva (2024) – Conseguenze Giuridiche delle Politiche e Pratiche di Israele: Ha dichiarato l’occupazione di Israele illegale, citando violazioni del diritto umanitario, del diritto dei diritti umani e dei divieti di annessione e apartheid. Israele era obbligato a porre fine alla sua presenza, evacuare i coloni e fornire riparazioni. - Misure Provvisorie (2024–2025) – Sudafrica contro Israele (Caso Genocidio): Ha ordinato a Israele di prevenire atti di genocidio, garantire l’accesso agli aiuti umanitari e fermare le operazioni militari a Rafah, con misure emesse a gennaio, marzo e maggio 2024, e marzo 2025. L’assedio totale di Israele su Gaza a partire da marzo 2025 viola questi ordini. Il fallimento di Israele nel rispettare queste sentenze e misure evidenzia il suo rifiuto dell’autorità dell’ICJ. Numero Totale e Accordi di Cessate il Fuoco Significativi Israele è stato accusato di aver violato almeno cinque principali accordi di cessate il fuoco dal 2006, principalmente a Gaza e in Libano, minando gli sforzi di pace. I più significativi includono: - Cessate il Fuoco in Libano 2006 (Risoluzione UNSC 1701): Israele non si è completamente ritirato dal territorio libanese e ha compiuto violazioni dello spazio aereo, violando i termini per la cessazione delle ostilità. - Cessate il Fuoco a Gaza 2012: Israele è stato accusato di incursioni militari e attacchi aerei, violando l’accordo per fermare le ostilità con le fazioni palestinesi. - Cessate il Fuoco a Gaza 2014: Israele ha commesso 191 violazioni tra novembre 2012 e luglio 2014, inclusi attacchi mortali, rispetto alle 75 violazioni delle fazioni palestinesi. - Cessate il Fuoco in Libano 2024: È stato riferito che Israele ha commesso 52 violazioni in un periodo di 24 ore, incluse azioni militari. - Cessate il Fuoco nella Guerra di Gaza 2025: Israele è stato accusato di oltre 350 violazioni, inclusi attacchi aerei che hanno ucciso 155 palestinesi, il rifiuto di ritirarsi dal Corridoio Philadelphi e l’ostruzione degli aiuti. Queste violazioni, spesso coinvolgenti azioni militari e il mancato rispetto dei termini concordati, dimostrano il disprezzo di Israele per gli impegni di pace. Non Conformità di Israele all’Opinione Consultiva ICJ del 2024 L’opinione consultiva dell’ICJ del 2024, emessa il 19 luglio 2024 e adottata come risoluzione UNGA il 18 settembre 2024, ha dichiarato l’occupazione di Israele del Territorio Palestinese (Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza prima di ottobre 2023) illegale, citando violazioni del diritto umanitario internazionale, del diritto dei diritti umani e dei divieti di annessione e apartheid ai sensi della Convenzione Internazionale sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Razziale. La Corte ha evidenziato l’espansione degli insediamenti di Israele, con circa 24.300 unità abitative avanzate o approvate da novembre 2022 a ottobre 2023, e misure che alterano la composizione demografica di Gerusalemme come atti illegali. L’ICJ ha ordinato a Israele di: - Cessare tutte le nuove attività di insediamento ed evacuare i coloni. - Ritirare le forze militari e porre fine alle misure amministrative che sostengono l’occupazione. - Fornire riparazioni per i danni dal 1967, inclusa la restituzione della terra e la facilitazione del ritorno delle persone sfollate. La risoluzione UNGA, approvata con 124 voti a favore, ha rafforzato questi obblighi, richiedendo a Israele di porre fine alla sua “presenza illegale” entro un determinato periodo di tempo. La non conformità di Israele è evidente. I rapporti indicano una continua costruzione di insediamenti, con nuove unità abitative approvate nel 2024 e 2025, e nessun passo verso l’evacuazione dei coloni o il ritiro militare. Il governo israeliano ha respinto l’opinione dell’ICJ come non valida e ha continuato le politiche di espansione degli insediamenti e di alterazione dello status di Gerusalemme Est. Questa sfida, contro una sentenza ICJ quasi unanime e un sostegno schiacciante dell’UNGA, rappresenta una delle violazioni più flagranti nella storia di Israele, dimostrando un totale disprezzo per il diritto internazionale e il consenso globale sull’autodeterminazione palestinese. Non Conformità di Israele alle Misure Provvisorie ICJ per Prevenire il Genocidio Nel caso di genocidio Sudafrica contro Israele, l’ICJ ha emesso misure provvisorie a gennaio, marzo e maggio 2024, e marzo 2025, ordinando a Israele di prevenire atti di genocidio a Gaza, garantire l’accesso agli aiuti umanitari e fermare le operazioni militari, in particolare a Rafah. Queste misure hanno risposto alle accuse di genocidio durante la campagna militare di Israele, che ha causato oltre 43.000 morti palestinesi e 75.577 feriti entro l’inizio del 2025, secondo l’Ufficio Media del Governo di Gaza. Da marzo 2025, l’assedio totale di Israele su Gaza, che blocca tutti gli aiuti umanitari, cibo, acqua e forniture mediche, costituisce una violazione diretta e grave di queste misure. L’assedio ha portato a una carestia diffusa, con rapporti di fame di massa e un bilancio delle vittime che supera i 43.000. I continui attacchi aerei e le operazioni terrestri di Israele a Rafah e in altre aree sfidano gli ordini dell’ICJ di cessare le azioni che potrebbero equivalere a atti di genocidio. L’attacco di aprile 2024 a un convoglio umanitario, che ha ucciso sette operatori, viola ulteriormente l’obbligo di facilitare l’accesso umanitario. Queste azioni, in diretta sfida agli ordini espliciti dell’ICJ, rappresentano un minimo storico nella conformità di Israele al diritto internazionale, contribuendo a conseguenze umanitarie catastrofiche e minando gli sforzi globali per prevenire il genocidio. Israele come Stato Notoriamente Criminale, Canaglia e Paria La sistematica non conformità di Israele a 53 risoluzioni UNSC, 200 risoluzioni UNGA, tre opinioni consultive ICJ, misure provvisorie nel caso di genocidio e cinque principali accordi di cessate il fuoco lo consacra come uno stato notoriamente criminale. Il rifiuto di rispettare l’opinione dell’ICJ del 2024 e la risoluzione UNGA che fermano il programma di insediamenti, insieme all’imposizione di un assedio genocida su Gaza a partire da marzo 2025, rappresentano le violazioni più flagranti e gravi nella storia di Israele. Queste azioni, che hanno causato immense sofferenze umane, annessioni territoriali e oltre 43.000 morti, posizionano Israele come uno stato canaglia che mina l’ordine giuridico internazionale e uno stato paria isolato dalla condanna globale, come dimostrato dal sostegno schiacciante dell’UNGA per la responsabilità. Conclusione Le persistenti violazioni di Israele delle risoluzioni UNSC e UNGA, delle opinioni consultive e delle misure provvisorie dell’ICJ, e degli accordi di cessate il fuoco rivelano uno stato che opera con totale disprezzo per il diritto internazionale. Il rifiuto di fermare il suo programma di insediamenti, come richiesto dall’opinione dell’ICJ del 2024 e dalla risoluzione UNGA, e l’imposizione di un assedio totale su Gaza a partire da marzo 2025, in sfida alle misure dell’ICJ per prevenire il genocidio, sono le violazioni più gravi nella sua storia. Queste azioni, unite alle ripetute violazioni degli accordi di pace, cementano lo status di Israele come stato notoriamente criminale, canaglia e paria, richiedendo un’azione internazionale urgente per far rispettare la responsabilità e ristabilire la giustizia. Citazioni Chiave - Elenco delle risoluzioni delle Nazioni Unite riguardanti Israele - Wikipedia - Comunicato stampa ONU sulla Risoluzione 2334 - Lettera dalla Palestina sulle Violazioni - L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite richiede che Israele ponga fine alla presenza illegale nei Territori Palestinesi Occupati - Notizie ONU - Opinione Consultiva ICJ, Conseguenze Giuridiche della Costruzione di un Muro (2004) - Opinione Consultiva ICJ, Conseguenze Giuridiche della Presenza del Sudafrica in Namibia (1971) - Opinione Consultiva ICJ, Conseguenze Giuridiche delle Politiche e Pratiche di Israele (2024) - Misure Provvisorie ICJ, Sudafrica contro Israele (2024–2025) - Al Jazeera: Come sta violando Israele l’accordo di cessate il fuoco a Gaza? - Wikipedia: Cessate il Fuoco nella Guerra di Gaza 2025 - Visualizing Palestine: Violazioni del Cessate il Fuoco - Documentazione ONU: Risoluzione 1701